La nuova normativa sulla privacy impone che, in presenza di impianti di videosorveglianza, ci sia un cartello di area videosorvegliata. Nel caso in cui questo non sia esposto, o anche se compilato male, può comportare una sanzione da diverse migliaia di euro (fino a 36.000€ !).
In questa guida vedremo cosa scrivere nel cartello di videosorveglianza, quando sono obbligatori e dove esporli per evitare multe salate.
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Perché serve il cartello Area Videosorvegliata?
Il Garante della Privacy stabilisce che le immagini riprese con delle telecamere o anche semplicemente con un videocitofono, anche se non ci sono didascalie, rappresentano dei dati personali sensibili.
Per questa ragione la presenza anche di una sola telecamera impone la presenza di un cartello di videosorveglianza informativo. È importante inoltre che questo sia completo e riporti non solo semplicemente la scritta “area videosorvegliata” ma anche altre indicazioni che vedremo a breve.
Approfondimenti: La normativa sulla videosorveglianza aggiornata
Multe e sanzioni per gli inadempienti
Le sanzioni amministrative per chi non rispetta questo tipo di normativa sono molto pesanti e vanno dai 2.500 euro circa fino ai 36.000 euro. Si tratta di importi che rischiano di incidere notevolmente nell’economia di un’attività.
Cartello videosorveglianza cosa scrivere
Purtroppo anche molti installatori non sanno che apporre semplicemente dei cartelli non è sufficiente e, soprattutto, che questi devono essere a norma.
Non importa il colore o il formato, ciò che contano davvero sono le informazioni riportate sul cartello di videosorveglianza.
La registrazione è effettuata da…
La normativa sulla privacy (GDPR 679/2016) stabilisce che nel momento in cui avvenga il trattamento di dati personali, sia necessario esplicitare il nome del responsabile o di chi detiene i dati acquisiti.
Per questa ragione, oltre all’avviso AREA VIDEOSORVEGLIATA, è necessario che sia presente l’indicazione:
- la registrazione è effettuata da …
In questo spazio bisogna indicare nome e cognome di chi effettua le riprese e quindi di chi ha la disponibilità delle immagini o dei video.
Esempio di dicitura errata:
Area videosorvegliata
La registrazione è effettuata da Responsabile
Abbiamo visto di recente un cartello che riportava la dicitura che hai appena letto. Non è a norma. Non è possibile restare sul generico, ma bisogna esplicitare nome e cognome.
Ricordiamo inoltre che in base alla normativa sulla videosorveglianza, queste non possono essere conservate per più di 24 ore.
per fini di…
La normativa stabilisce inoltre che un impianto di videosorveglianza è giustificato solo quando ci sono delle ragioni importanti. Per questa ragione la segnaletica deve riportare quali sono le motivazioni per cui si effettua una registrazione.
Cartello di area videosorveglianza finto – è una buona soluzione?
Il trattamento dei dati personali, secondo la nuova legge sulla privacy, si basa sui principi di liceità, correttezza e trasparenza. Questo significa che un cartello di videosorveglianza finto non è ammesso dalla legge. Contravvenire a questo punto comporta un rischio di una multa molto salata.
Quanti cartelli di videosorveglianza installare?
La norma non stabilisce i numero di cartelli, ma specifica che devono essere facilmente visibili e individuabili. È preferibile che siano posizionati in modo da avvertire l’utente prima ancora che entri nell’area videosorvegliata.
Si possono utilizzare i vecchi cartelli?
I cartelli utilizzati fino a qualche anno fa sono aboliti e non possono più essere riutilizzati. Non essendoci infatti uno spazio dedicato alla definizione del titolare della privacy e al fine delle riprese, il cartello di videosorveglianza non è a norma.
Un esempio tipico che si trova ancora su diversi siti internet è questo sulla destra. Evitate di scaricare questo vecchio modello perché rischia solo di farvi avere una pesante contravvenzione.
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