L’interruttore magnetotermico è un dispositivo elettrico utilizzato per proteggere l’impianto da possibili corto circuito e sovraccarichi.
Si tratta cioè di un utilissimo dispositivo che interviene ogni volta che nell’impianto elettrico si verifica un assorbimento eccessivo o un corto circuito, che potrebbe provocare un incendio o il deterioramento dell’impianto elettrico.
Che cos’è un interruttore magnetotermico
Il nome è dovuto al fatto che all’interno di questo dispositivo ci sono due componenti:
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la parte magnetica: che protegge dal corto circuito;
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la parte termica: che protegge dal sovraccarico;
Ha sostituito con il passare del tempo i fusibili di una volta che, una volta che scattavano dovevano essere sostituiti. Quando scatta un interruttore magnetotermico, invece, basta premere un pulsante o azionare una leva per ripristinare il flusso di energia elettrica.
Protezione contro il sovraccarico
L’interruttore magnetotermico apre il circuito, isolando l’impianto, nel momento in cui si verifica un surriscaldamento. Quando ci sono dei dispositivi utilizzatori che sfruttano oltremodo il carico disponibile, le correnti producono un surriscaldamento che può causare dei danni ai terminali, ai collegamenti o agli isolanti.
La norma del Comitato Elettrico Italiano CEI 64-8/4 fissa i parametri che permettono di proteggere l’impianto contro i sovraccarichi e quindi il tipo di impostazioni che deve avere l’interruttore magnetotermico.
Protezione contro il corto circuito
Il cortocircuito si genera quando ci sono dei guasti o all’interno dell’impianto elettrico o in uno degli utilizzatori. Si tratta di un fenomeno estremamente pericoloso perché la corrente di corto circuito (Icc) può essere così elevata da danneggiare l’impianto oltre che causare un rischio diretto per la vita di chi vive in quegli spazi.
Nel momento in cui ha un corto circuito scatta immediatamente lo sganciatore magnetico. In parole povere si genera una forza magnetica che vince quella elastica di una molla, facendo aprire il circuito.
Dove si installa l’interruttore magnetotermico
Gli interruttori magnetotermici sono posti subito a valle del contatore, così che possano andare ad isolare eventualmente linee differenti dell’abitazione che partono dal quadro.
Nel contatore c’è un interruttore che scatta quando viene superata la potenza limite stabilita da contratto con il gestore, ma nonostante assomigli ad un interruttore magnetotermico, non può sostituire quello installato sull’impianto elettrico.
Quanto costa un interruttore magnetotermico
I prezzi di questi componenti sono molto accessibili: circa 20-30 euro e possono arrivare fino a 50 euro per quelli industriali più complessi.
Si trovano in qualsiasi negozio di elettronica o nei brico ben forniti nel reparto elettricità. Non è difficile trovarli in commercio, molto più complesso è invece il lavoro di installazione che richiede una mano esperta e qualificata.
Come scegliere l’interruttore magnetotermico
Esistono in commercio diversi interruttori magnetotermici con vari amperaggi, a seconda del tipo di utilizzatori necessari. Ci sono quelli da 6A, da 10A, da 20A, …
La scelta dell’interruttore magnetotermico va effettuata con cura e dipende dal tipo di impianto o di utenza che deve servire. Esistono alcune formule pratiche che consentono di stabilire di quanti ampere deve essere, ma sconsigliamo vivamente il fai da te.
Meglio rivolgersi ad un professionista certificato del settore per non correre inutili rischi.
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